La tomba prende il nome dal Soprintendente Renato Bartoccini. La pianta é articolata: su una camera centrale si aprono tre stanze, tutte con soffitto a doppio spiovente. La stanza centrale ha il soffitto con il columen decorato a rosoni e dischi e il motivo a scacchiera sugli spioventi.
Sul frontone della parete di fondo è rappresentata una scena di banchetto con due coppie maschili attorniati da servitori ed ancelle.
Nei frontoni delle camere laterali sono rappresentate scene di lotta di animali, sulle pareti fasce con melograni e boccioli di loto.
Questa tomba è il più grande ipogeo dipinto di età arcaica. La camera centrale è stata deturpata con graffiti cristiani di età tardo – gotica, a testimonianza del fatto che in epoche più antiche la tomba era conosciuta e accessibile.
Datazione: 530—520 a.C.