Fu così denominata perché il Soprintendente R. Bartoccini ritenne che “tale denominazione le si addicesse più di ogni altra, per il sereno e felice spirito agonistico che aleggiava nelle scene dipinte sulle pareti”. Sulla parete di fondo è raffigurata, al centro, una finta porta. Sui timpani sono raffigurati simposi con coppie di uomini. Sulla parete laterale destra un grande fregio illustra i giochi funebri: la corsa, il salto in lungo, il lancio del disco, il pugilato, il gioco del “Phersu”. Sulla parete sinistra è rappresentata una corsa di bighe, l’ultima delle quali si è rovesciata e l’auriga è stato sbalzato in aria. La tomba presenta delle pitture molto raffinate ed eleganti e ciò induce a pensare che fu probabilmente dipinta da un artista greco – orientale.
Datazione: 530-520 a.C.